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08 Apr 2019 / Ricette

Il Mediterraneo, che circonda quasi totalmente il nostro Paese, è una grande e preziosa fonte di benessere: la fauna ittica che lo popola è, infatti, alla base della dieta mediterranea, quella fatta di prodotti semplici, legati alla terra e al mare.

Il pesce, fonte inesauribile di fosforo e di altri importanti nutrienti, è meglio mangiarlo fresco di stagione. La primavera è il periodo ideale, per esempio, per mangiare la cernia: ecco tutto quello che c’è da sapere su questo alimento.

Le proprietà nutritive della cernia

La cernia fa parte del primo gruppo fondamentale degli alimenti: è una carne altamente proteica, digeribile e si rivela perfetta in praticamente tutti i regimi alimentari, da quelli dimagranti, che necessariamente devono essere normo-lipidici e ipocalorici, a quelli predisposti per i celiaci e gli intolleranti al lattosio (la cernia infatti è totalmente priva degli zuccheri del latte e di glutine).

La cernia è un pesce ricco di acidi grassi Omega 3, alleati preziosissimi della salute, di potassio, di selenio, di sali minerali (quali fosforo, calcio e iodio), di amminoacidi e di vitamine dei gruppi A-B-C-D.

A tal proposito, sono proprio le vitamine del gruppo B contenute in questo gustosissimo pesce ad apportare benefici al metabolismo, a favorire un corretto funzionamento delle membrane cellulari e del sistema nervoso (soprattutto nei bambini e nei feti).

Il consumo di cernia migliora il sistema immunitario e il metabolismo osseo grazie alla presenza di fosforo, che è uno degli elementi componenti il tessuto nervoso ed osseo; riduce gli stati ansiosi e depressivi; previene patologie quali l'ipertrigliceridemia e l'ipertensione arteriosa; migliora poi l'efficienza della ghiandola tiroidea grazie all'apporto di iodio.

Possono, dunque, consumare cernia senza problemi le donne in fase di allattamento, le persone in terza età, i soggetti malnutriti o coloro che soffrono di malassorbimento intestinale causato da una mancanza di proteine nell'organismo. È inoltre consigliato il consumo di cernia nelle persone che praticano sport e attività aerobiche che vedono il coinvolgimento dell'apparato muscolare.

Caratteristiche generali della cernia

La cernia è considerata uno dei pesci più gustosi, pregiati e costosi del panorama ittico del Mar Mediterraneo: è parte delle Serranidee (della famiglia delle Epinephelinae) e non può essere considerato né un pesce azzurro, alla stregua di sardine, sgombri e alici, né un pesce bianco come orate e saraghi.

Esistono almeno 12 tipologie di cernia, ma generalmente possiamo distinguere quelle di scoglio e quelle di sabbia: le prime sono tozze, col dorso marrone e la pancia gialla, con carni poco tenere; più morbida e piacevole al palato è invece la cernia di sabbia, che si presenta con un corpo più allungato e grigio.

La cernia, con le sue labbra carnose, i denti aguzzi e la testa grande tipica dei teleostei, vive nelle grandi profondità che possono sfiorare anche i 400 metri. La sua particolarità è quella di mimetizzarsi con l'ambiente circostante: ad esempio, se sul fondale sono presenti alghe, essa assume una colorazione verdastra; se, invece, il fondale è sabbioso, il suo corpo sarà bianco e negli antri più bui apparirà addirittura nera.

La cernia abbonda nei mari antistanti la Sicilia, la Calabria e il Salento. Ricche ne sono le acque della località di Castro Marina: la pesca, che avviene soprattutto all'alba o al tramonto, avviene soprattutto con la tecnica a traina, se si esclude la pesca subacquea dove si raggiungono fisicamente le profondità marine che costituiscono l'habitat di questi pesci.

La cernia è alla base della cucina mediterranea e può essere cucinata al forno, in padella, in umido oppure essere gustata cruda, in una sorta di sushi: in questo caso richiede di essere tagliata molto sottile, vista la sua carne estremamente fibrosa.



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