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21 Dic 2017 / Prodotti Ittici

Non ci sono dubbi, il pesce non deve mancare nella dieta di chi vuole stare bene perché sono tanti i benefici effetti che può avere sulla salute.

Gli studi scientifici continuano a confermare che un consumo regolare di pesce aiuta a stare meglio, tanto che tutti i nutrizionisti raccomandano di consumarlo almeno due volte alla settimana, con un'unica raccomandazione: consumarlo con consapevolezza scegliendo pesci di piccole dimensioni perché le loro carni contengono una minore concentrazione di mercurio, un metallo dannoso per il sistema nervoso centrale. Ma vediamo quali sono i vantaggi del consumo di questo alimento.

Abbassa il rischio di ictus e infarto

Il pesce apporta proteine senza grassi saturi, come succede consumando altri alimenti come la carne. Contiene, invece, gli Omega 3, acidi grassi che proteggono il cuore in quanto contrastano la formazione di placche nelle arterie e contribuiscono ad abbassare i trigliceridi e la pressione sanguigna. Non solo, secondo un recente studio, uno degli Omega 3 contenuti nel pesce, il DHA, contribuirebbe allo sviluppo dell'apparato visivo e del cervello, pertanto se ne consiglia l'assunzione soprattutto alle donne in gravidanza.

Mantiene giovane il cervello

Secondo la rivista Neurology, uno studio sulle condizioni neurologiche associate alla dieta ha evidenziato come un consumo regolare di pesce contribuisca a migliorare la memoria, a mantenere giovane il cervello e a proteggerlo da malattie degenerative come l'Alzheimer. Inoltre, gli acidi grassi contenuti nel pesce, in particolare quelli di tipo EPA, possono prevenire disturbi depressivi, si è notato, infatti, che le persone ansiose o depresse presentano una generale carenza di Omega 3.

È un potente antinfiammatorio

I primi risultati di uno studio non ancora concluso sugli effetti dell'alimentazione sulle malattie autoimmuni sembra confermare che gli Omega 3 possono prevenire l'insorgenza di molte malattie infiammatorie e nei casi in cui queste patologie siano già comparse, l'integrazione di Omega 3 del tipo EPA e DHA può rallentare significativamente la progressione della malattia e migliorare le condizioni generali del paziente.

Liberamente tratto da Corriere della Sera Salute


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