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08 Nov 2019 / Ricette

La triglia è un pesce di mare che abbonda presso le nostre coste, nelle due varianti della triglia di fango ("Mullus barbatus") e della triglia di scoglio ("Mullus Surmuletus"). Si tratta di un pesce pregiato da riscoprire, grazie alle numerose proprietà nutrizionali e ai benefici che il suo consumo può offrire.

Le triglie

Questi pesci d'acqua salata sono, in realtà, soltanto una delle forme in cui si manifesta la famiglia delle Mullidae, che comprende oltre 80 specie ittiche. La triglia presente nei nostri mari è, come già detto, quella di fango e quella di scoglio.

Entrambe le specie si caratterizzano per essere molto piccole e per una carne leggera e digeribile, le cui proprietà sono note da molto tempo: le triglie forniscono un apporto eccellente di acidi grassi essenziali e sali minerali, nonché di polinsaturi Omega-3 che hanno effetti benefici per molti apparati dell'organismo.

Le proprietà nutrizionali e benefiche delle triglie

Una dieta che comprende il consumo di triglie permette di ottenere proteine di elevato valore biologico, acidi grassi essenziali e alcune vitamine. Inoltre, questi pesci sono poco calorici e, qualitativamente, l'energia assunta deriva da peptidi e acidi grassi, mentre pochissimi sono gli zuccheri.

La carne delle triglie fornisce amminoacidi essenziali, oltre a un elevato apporto di grassi omega 3, di vitamine del gruppo PP e B3 e sali minerali come ferro, fosforo, iodio, zinco e selenio.

L'elevata digeribilità delle triglie le rende un alimento utile in caso di terapie nutrizionali volte a curare malattie del tubo digerente, quali sofferenze gastriche, compromissioni epatiche e pancreatiche e patologie dell'esofago.

Gli acidi grassi contenuti permettono alla carne di triglia di avere effetti benefici sulla salute cardiovascolare, nonché sulle infiammazioni che possono interessare i vasi e il cuore. Le medesime sostanze hanno un buon effetto sulla vista, dal momento che gli omega 3 sono alla base del tessuto di cui sono costituiti gli occhi e i nervi cerebrali che regolano questo senso.

Come cucinare la triglia

La triglia può essere tranquillamente consumata dalle due alle tre volte a settimana, essendo un pesce con scarsissimi livelli di mercurio. Un pesce da 350 g può offrire una porzione di carne che va dai 150 ai 250 g.

Le possibili preparazioni sono moltissime: dal cartoccio che permette di conservare la tenerezza della carne e il sapore delicato, alla rosolatura in padella. Una delle ricette italiane classiche è quella della triglia alla livornese, che contempla la infarinatura e frittura dei filetti di triglia, successivamente immersi in un sugo a base di pomodoro, aglio, sale e pepe.

Un metodo che permette di conservare al meglio le proprietà benefiche della triglia è quello di scottarne in padella i filetti, condendoli poi con succo di limone, olive nere e liste di finocchio: in questo modo viene amplificato l'apporto di vitamine e liquidi, con maggior cura del fegato e dei reni.

La triglia, insomma, è un alimento irrinunciabile nel proprio regime alimentare, per godere di importanti proprietà benefiche e del piacere di un pesce molto gustoso!


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